08-cancro-del-platanoNOTE TECNICHE PER LA SALVAGUARDIA DEL PLATANO DAL CANCRO COLORATO
Ai sensi del Decreto Ministeriale 17 aprile 1998, che impone la lotta obbligatoria al cancro colorato del platano provocato da Ceratocystis fimbriata f. sp. platani, e della relativa circolare applicativa concernente le note tecniche per la salvaguardia del platano, vengono fornite le seguenti indicazioni volte alla tutela delle piante.
A) ABBATTIMENTO DEI PLATANI INFETTI
l’abbattimento dei platani infetti da Ceratocystis fimbriata e dei loro contermini deve avvenire con modalità atte a ridurre i rischi di contagio agli altri platani presenti. Si considera contermine quell’esemplare che, per dimensioni e distanza dalla pianta diagnosticata infetta, possa far presumere unèestensione radicale tale da poter venire a contatto con le radici della pianta infetta.
Nel caso in cui, in sede di cantiere di abbattimento, una pianta contermine asintomatica riveli, dalla sezione di taglio, sintomi di cancro colorato, questa deve essere considerata infetta. Deve pertanto venire disposto l’abbattimento della pianta successiva se ricade nella casistica precedentemente illustrata.
In particolare si devono rispettare le seguenti norme:
effettuare gli abbattimenti in assenza di pioggia e vento, nei periodi più freddi e asciutti dell’anno (dicembre-febbraio);
prima di procedere agli abbattimenti è opportuno chiudere al traffico veicolare la zona interessata;
è opportuno garantire la costante sorveglianza del cantiere;
ricoprire il terreno circostante le piante con robusti teli in plastica, allo scopo di raccogliere la segatura e il materiale di risulta, riservando alle operazioni di abbattimento tutta la superficie necessaria a contenere la ricaduta della segatura. Ove possibile sarebbe buona norma utilizzare un aspiratore. Al termine delle operazioni di abbattimento i teli utilizzati devono essere smaltiti in discarica.
evitare la dispersione di segatura, effettuando il minor numero possibile di tagli, soprattutto nelle parti infette delle piante. Ove possibile utilizzare motoseghe attrezzate per il recupero della segatura;
gli abbattimenti devono essere eseguiti partendo dalle piante considerate contermini, procedendo verso i soggetti malati o morti;
dopo il taglio dei soggetti infetti procedere all’estirpazione delle ceppaie tramite cavaceppi o ruspe e disinfettare le buche con calce viva. Qualora tale operazione non fosse possibile per la presenza di manufatti, si deve procedere secondo una delle seguenti possibilità:
taglio del ceppo e di tutte le radici affioranti ad almeno 20 cm sotto il livello del suolo e copertura della parte residua con calce viva;
devitalizzazione delle ceppaie mediante l’utilizzo di diserbanti chimici (es.: gliphosate; picloram)
8) al termine delle operazioni tutta la zona interessata dalla caduta di segatura e di materiale legnoso deve essere disinfettata con sali quaternari di ammonio o fungicidi benzimidazolici registrati. Analogamente vanno disinfettati con sali quaternari di ammonio all’1%, alcol etilico al 75% o ipoclorito di sodio al 2% tutti gli attrezzi utilizzati per l’esecuzione dei tagli.
I platani colpiti da cancro colorato devono comunque essere abbattuti, anche se tutelati da altre norme legislative, trasmettendone comunicazione agli uffici competenti. l’Ufficio Fitosanitario si riserva la possibilità di concedere deroghe relativamente all’abbattimento delle piante adiacenti a quelle infette di rilevante interesse paesaggistico. In tal caso devono essere realizzati degli scavi a trincea sufficientemente profondi da impedire il contatto con gli apparati radicali delle piante vicine.
B) TRASPORTO DEL LEGNAME INFETTO
Qualora il materiale di risulta derivante dagli abbattimenti non venga distrutto sul posto, il trasporto del legname deve avvenire entro un giorno dal taglio delle piante, adottando le seguenti precauzioni volte ad evitare la disseminazione del patogeno:
trattamento di tutto il materiale con soluzioni di sali quaternari di ammonio al 1%;
copertura del carico con teloni oppure utilizzazione di un camion telonato.
I mezzi che effettuano lo spostamento del legname devono essere muniti di apposita autorizzazione allo spostamento locale rilasciata dall’Ufficio Fitosanitario, secondo quanto previsto dall’art. 15 del d.m. 31.01.96. Tale autorizzazione è costituita dall’ordinanza di abbattimento o dalla sua copia fotostatica.
C) SMALTIMENTO DEL LEGNAME INFETTO
Lo smaltimento del materiale infetto deve essere necessariamente effettuato scegliendo tra le seguenti modalità:
• distruzione tramite il fuoco sul luogo dell’abbattimento, nel caso non siano presenti altri platani, oppure in unèarea appositamente individuata nei pressi del luogo di abbattimento ma sufficientemente lontana da altri platani;
• incenerimento mediante combustione in impianti quali inceneritori dei rifiuti o centrali termiche. Copia della dichiarazione di avvenuta distruzione deve essere consegnata all’Ufficio Fitosanitario;
• smaltimento in discarica, assicurandone l’immediata copertura. Copia della bolla di conferimento deve essere consegnata all’Ufficio Fitosanitario;
• conferimento all’industria per la trasformazione in carta/cartone, pannelli truciolari trinciati o sfogliati dopo adeguato trattamento termico. Copia della dichiarazione di avvenuto trattamento termico deve essere consegnata all’Ufficio Fitosanitario;
• conferimento all’industria per il trattamento Kiln Dried (KD): essiccazione a caldo, in forno, fino al raggiungimento di un tenore di umidità inferiore al 20%, espresso in percentuale di materia secca al momento in cui l’operazione è compiuta, secondo un adeguato schema tempo/temperatura. Copia della dichiarazione di avvenuto trattamento termico deve essere consegnata all’Ufficio Fitosanitario.
Nel caso in cui la sosta del legname si protragga per più di un giorno questo deve essere conservato in ambiente riparato o coperto con teli di plastica.
E è facoltà dell’Ufficio Fitosanitario concedere deroghe all’immediato smaltimento del legname infetto. In tal caso il materiale deve essere accumulato in aree appositamente individuate e lontane da siti ove siano presenti piante di platano e irrorato con fungicidi benzimidazolici autorizzati. In ogni caso tale materiale deve essere smaltito non appena possibile.
D) POTATURE PLATANI
In aree ove sono presenti focolai di cancro colorato:
• è vietata la potatura dei platani fino alla completa eliminazione dei focolai di infezione. Tale pratica è consentita solo nei casi in cui le piante risultino pericolose per la pubblica incolumità e deve essere eseguita sotto il controllo dell’Ufficio Fitosanitario (oppure di personale da esso delegato) e previa autorizzazione dello stesso;
• nel caso di cui sopra, devono essere disinfettate le superfici di taglio con fungicidi benzimidazolici. Le superfici con diametro pari o superiore a 10 cm devono inoltre essere ricoperte con prodotti ad azione cicatrizzante e fungistatica (es. colle viniliche+benzimidazolici al 2%);
• nel passaggio da una pianta all’altra, gli attrezzi di taglio vanno disinfettati con sali quaternari di ammonio all’1%, ipoclorito di sodio al 2% o alcol etilico al 75%.
In aree esenti da cancro colorato:
• tutte le operazioni devono essere limitate ai casi di effettiva necessità ed eseguite durante il riposo vegetativo, evitando comunque i periodi di gelo;
• devono essere disinfettate le superfici di taglio con fungicidi benzimidazolici. Le superfici con diametro pari o superiore a 10 cm devono inoltre essere ricoperte con prodotti ad azione cicatrizzante e fungistatica (es. colle viniliche + benzimidazolici al 2%);
• nel passaggio da una pianta all’altra, gli attrezzi di taglio vanno disinfettati con sali quaternari di ammonio all’1%, ipoclorito di sodio al 2% o alcol etilico al 75%;
• il legname derivante dalle potature o dall’abbattimento di piante sane può essere normalmente conferito alle industrie di trasformazione, bruciato oppure smaltito in discarica.
E) REIMPIANTI
Sono vietati reimpianti di platano nei siti ove sono stati effettuati abbattimenti di piante affette da Ceratocystis fimbriata f.sp. platani per un periodo pari a 24 mesi qualora siano state estirpate le ceppaie. Se viceversa le ceppaie non fossero state eliminate il divieto al reimpianto viene protratto a 36 mesi.
Sono possibili deroghe al reimpianto di platani prima dello scadere dei 24 mesi, in presenza di alberature di particolare pregio o soggette a vincoli. In tal caso è necessario procedere alla ripiantumazione delle piante lungo l’asse dell’alberatura in buche di nuova formazione, riportando terreno vergine, rispettando la distanza di almeno 12 metri dalla pianta più vicina.
In caso di nuovi impianti di platano, onde evitare la necessità di procedere a successivi interventi di contenimento della chioma e garantire uno sviluppo adeguato della pianta, è consigliabile attenersi alle seguenti indicazioni:
• distanza tra le piante non inferiore a 12 metri;
• distanza di almeno 6 metri dal fronte dei fabbricati;
• utilizzo delle più corrette tecniche agronomiche al fine di consentire le migliori condizioni di vita per le piante (aerazione del suolo, adeguate concimazioni, irrigazioni, ecc.).
F) ULTERIORI NORME COMPORTAMENTALI PER LA SALVAGUARDIA DELLE ALBERATURE DI PLATANO
• Devono essere limitate al minimo indispensabile le operazioni di scavo in prossimità dei platani e devono essere osservate tutte le cautele necessarie al fine di evitare ferite alle radici principali, al colletto e al tronco;
• in caso di ferite o recisione delle radici principali, queste devono essere rifilate e trattate con fungicidi benzimidazolici;
• nei nuovi impianti, onde evitare lesioni alla parte basale del tronco e alle radici, si deve predisporre, attorno alla base delle piante, cordoli o altri manufatti di protezione, che consentano comunque lo sviluppo diametrale del tronco;
• evitare l’apposizione di oggetti nei tronchi e nelle branche, sè da non provocare ferite ai platani. Eliminare, inoltre, i manufatti (es. fili di ferro, paline segnaletiche, cartelli pubblicitari, ecc.) che, per la loro posizione immediatamente a contatto con il tronco, potrebbero col tempo causare danni ai tronchi stessi a seguito della crescita delle piante.